Quali Competenze?
La mia formazione, come quella di tutti gli insegnanti, deve essere indirizzata verso l’acquisizione di Competenze:
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disciplinari, che permettono all’insegnante in formazione conoscere in maniera approfondita la materia di riferimento, ponendo attenzione alle terminologie, ai contenuti disciplinari e all’aspetto didattico;
- psico-pedagogiche, che permettono di gestire le dinamiche relazionali nel contesto educativo, imparando ad osservare, ad ascoltare e comprendere i bisogni degli alunni, al fine di strutturare con loro una relazione significativa. È necessario possedere competenze psicologiche sullo sviluppo del bambino per costruire percorsi di apprendimento adatti alla sua età evolutiva;
- metodologico-didattiche, che permettono di progettare, attuare e valutare l’azione formativa proposta agli alunni, tenendo in considerazione il proprio stile di insegnamento e quello di apprendimento degli alunni;
- organizzative, che permettono all’insegnante di riconoscere il proprio ruolo, vivendo in maniera attiva la sua professione. Si fa riferimento sia alla capacità di lavorare in team con tutte le figure che agiscono nella realtà scolastica sia alla capacità di progettare, adeguando la propria azione didattica ai tempi, agli spazi e agli strumenti disponibili;
Si vuole porre una breve riflessione anche su delle competenze di natura trasversale, fondamentali per la formazione del docente: digitali e metacognitive. Le prime sono fondamentali nel XXI secolo, perché l’insegnante è chiamato a utilizzare la tecnologia come strumento didattico, così da poter rispondere ai bisogni dei bambini che si accostano quotidianamente al mondo digitale (nativi digitali), dimostrando loro che la tecnologia utilizzata a scuola rende interattivo e multimediale l’apprendimento. La competenza metacognitiva, negli ultimi anni divenuta sempre più di interesse dei sistemi scolastici, permette la crescita dell’insegnante e dell’alunno, in quanto i risultati, i dubbi, le scelte poste in atto permettono all’insegnante di analizzare criticamente la propria azione didattica, così da garantire un apprendimento adeguato ed efficace all’alunno.